dal 7 al 31 maggio 2021

Tala Madani, Petra Cortright, Michael Williams, Simon Danny. A Post-Internet Quarantine

Dove
Sof:Art, Corte Isolani 2F - 40125 Bologna

mostra collettiva | gallerie e altri spazi espositivi ART CITY Bologna 2021

Soft:Art apre al pubblico e alla città di Bologna le porte dello spazio con una mostra realizzata appositamente come segnale di riattivazione dei luoghi fisici dedicati all’arte e con tematiche attuali e molto vivide. 

Il percorso è dedicato ad un’arte digitale che tratta argomenti ormai quotidiani, attraverso diversi codici e linguaggi di quattro artisti selezionati dalla collezione. Le opere di Petra Cortright (California, 1986), Michael Williams (Pennsylvania, 1978), Simon Denny (New Zealand, 1982) e Tala Madani (Iran, 1981), sono poste in un dialogo puntellato da equilibri a volte armoniosi, altri stridenti. L’uso e il consumo delle immagini tratte dal quotidiano e dai simboli più o meno pop della nostra società caotica e difficile da controllare è uno degli argomenti riconoscibili al primo impatto, insieme a una rielaborazione formale – sviluppata attraverso quattro visioni dall’estetica diversissima – che diverge dai canonici sistemi. 

La grande pittura digitale di Petra Cortright, 4 FOIS SANS FRAIS_african butterflies_BUBBLE TECHNOLOGY (2020), rivela i diversi livelli di lettura e le stratificazioni visive derivate dal digitale, dal mondo del web, che l’artista qui rielabora in un paesaggio apparentemente da sogno, vivo, fresco e positivo, che appare in movimento. Ogni opera della Cortright rappresenta un autoritratto, un selfie, che solitamente parte da un video in cui vengono assemblati, in maniera gradevole e colorata che riprende le grafiche standard del computer, immagini rubate sul web, immaginari iconici, segnali di punteggiature e simbolini come emoticon che Petra carica su youtube copiando dei testi spam. Questi video vengono poi trasformati in opere tridimensionali, di grandi dimensioni e impatto. Da un’operazione digitale il risultato diventa un’opera fisica e tangibile, come un paesaggio. 

Di ironia nell’affrontare il mondo in cui siamo sempre più rinchiusi – soprattutto nell’ultimo anno vissuto forzatamente tra le pareti domestiche – tratta anche Michael Williams nella serie HBO (2018). Osservando questa tela il rimando è proprio quello di casa, del momento prima di gustarsi la propria serie preferita davanti alla tv. Williams attua un segnale autobiografico, raccontando, attraverso la scritta HBO realizzata sulla grande tela, come il canale privato televisivo fosse diventato il suo rifugio a Los Angeles, una città nuova dove si sentiva isolato. Ancora consumo di immagini, media che sovrastano l’essere umano e l’idea di una falsa protezione da ciò che il mondo offre all’esterno. 

Crush Comparison 1 (2013) di Simon Denny riprende il tema della televisione come mezzo, che l’artista tratta dal 2013 come denuncia a una società capitalista in cui i media hanno un forte impatto, spesso nocivo, nei confronti del pubblico. L’artista neozelandese sottolinea alcuni aspetti in maniera personale e riconoscibile, come l’enfasi nei confronti dei costumi e dei simboli di personaggi noti per delle azioni globali importanti. La sua minuziosa esplorazione del mondo della tecnologia lo spinge, in quest’opera, a pressare una vecchia televisione a tubo catodico. Una denuncia della fine di un'era tecnologica a favore di una nuova, già passata al giorno d'oggi, come indica Novarese mentre racconta questo lavoro scelto per il percorso. 
Dopo un tragitto dettato da tre opere dall’impatto pop, per quanto riguarda le due grandi pitture digitali, e più postmoderno-apocalittico nell’installazione composta dai due televisori, il percorso si chiude con un’opera apparentemente allegra – dal primo frame – per via della sua essenza di film animato, ma intensa, dura e riflessiva firmata dall iraniana Tala Madani. Mr Time (2018) è un racconto in loop di un uomo che sale e scende delle scale mobili. Ogni volta che raggiunge la vetta, qualcuno lo ributta giù. È un circuito chiuso, senza fine, dove l’umano non si arrende mai. La resa estetica da piacevole si rivela splatter e drammatica, che sdrammatizza una realtà a racconta l'inesorabilità del tempo e il degrado dell'uomo.
[Rossella Farinotti]

Mostra collettiva a cura di Matteo Novarese in collaborazione con Rossella Farinotti


Orari di apertura ART CITY Bologna:

Venerdì 7 maggio h 15-19
Sabato 8 e domenica 9 maggio h 11-19

Orari di apertura ordinari:

martedì-sabato h 11-19 

Ingresso:

gratuito