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  • Dal 2011 al 2020: Una nuova generazione: ispirazioni eterogenee tra indie, elettronica e cantautorato
    La città trova un nuovo equilibro e riscopre le proprie radici. La nuova generazione si fa spazio mescolando gli stili e rompendo i tradizionali confini della diffusione e della lingua. Nel 2012 la morte di Lucio Dalla scuote la città, soprattutto perché giunge inaspettata la mattina del 1° marzo, a soli tre giorni dal suo compleanno, in un albergo di Montreux durante una tournée in Svizzera e dopo una partecipazione come direttore d’orchestra al Festival di Sanremo. Bologna comprende ancor di più quanto l’influenza dell’artista, universalmente e trasversalmente riconosciuta, sia stata fondamentale. Un anno dopo, nel 2013, la carriera di Luca Carboni compie trent'anni anni e viene celebrata in un grande concerto che si tiene al PalaDozza il 20 dicembre. Sul palco sono presenti artisti, amici e collaboratori: gli Stadio, Samuele Bersani, Ron, Biagio Antonacci, Andrea Mingardi, Jovanotti, Alice, Alberto Bertoli. Insieme a Gianni Morandi, Carboni intona “Piazza Grande”, dedicandola a Lucio. La raccolta “Fisico & politico”, presentata in ottobre, è il trampolino per una nuova evoluzione, che spiegherà sempre più le vele con il successivo album “Pop-up” e il singolo “Bologna è una regola”. Dal jazz al beat, dal punk al cantautorato, dalla new wave al funk, dall'elettronica all'indie, crescono collaborazioni, confronto e sperimentazione. Tra queste, l'elettronica ha un ruolo sempre più ampio e di primo piano in città. Nel 2014 il LINK compie vent'anni. Nato dall'esperienza de L'Isola nel Kantiere, da cui prende anche il nome, è un collettore artistico fondamentale nella storia di Bologna. Da via Fioravanti alla nuova sede di via Fantoni, ha ospitato laboratori, installazioni, concerti, festival e workshop, spaziando tra musica, teatro e arti visive, e contribuendo allo sviluppo della scena bolognese rispetto a vari stili appartenenti alla musica elettronica. Il movimento underground è vivo più che mai a Bologna. La mappa musicale della città è fatta di cantine, portici, locali, compagnie e ritrovi; punti di riferimento che si evolvono negli anni ma al tempo stesso si tramandano immutati tra le generazioni. Molte band emergenti nascono sui banchi di scuola e vivono soprattutto di musica live, dai concerti scolastici ai festival alle rassegne cittadine, in una città dove tutti, prima o poi, si conoscono e si mescolano. ​È iniziata così la storia dei Senza Filtro di Cesare Cremonini (che diventeranno i Lùnapop) o degli Altre di B, del Liceo Sabin. L'ateneo attrae studenti provenienti da altre città e regioni: i fuorisede, ragazzi come Federico Cimini, i Cut o Bologna Violenta, che regalano alla città sfumature differenti e contribuiscono alle sue contaminazioni stilistiche, compositive e culturali. Edoardo D'Erme, in arte Calcutta, è bolognese solo d'adozione, ma la città è per lui “un angolo di pace, un posto tranquillo dove star bene”. Nel 2015 pubblica il suo secondo album, intitolato “Mainstream”: il disco, grazie a canzoni come “Gaetano”, “Cosa mi manchi a fare” e “Oroscopo”, diventa il simbolo di una nuova generazione di cantautori che escono dalla nicchia indie per arrivare in classifica e riempire club e palazzetti. Si afferma anche come autore per artisti come Carboni, Elisa, Jovanotti, Francesca Michielin, J-Ax e Tiromancino. Emerge il cantautore novarese Giorgio Poi, che approda sotto le Due Torri affermando a Radio Città del Capo che “Bologna è il luogo perfetto in cui vivere”. Qui convive la diversità che ha permesso a stili eterogenei tra loro di trovare una propria identità, autonomia, e al tempo stesso di ricercare contaminazioni. Lo Stato Sociale nasce a Radio Fujiko. Dall'EP autoprodotto “Welfare pop”, nel 2010, passando per "Turisti della democrazia" e "L'Italia peggiore", la band raggiunge in poco tempo il palco di Sanremo e si classifica al 2° posto con “Una vita in vacanza” nel 2018.Il percorso è contraddistinto da crescenti riconoscimenti e impegni trasversali, tra cui il romanzo "Il movimento è fermo" e i brani originali per il film "Gli asteroidi". Nel 2020, l'uscita del film “La piazza della mia città - Bologna e Lo Stato Sociale” è dedicata al concerto del 12 giugno 2018 in Piazza Maggiore. Diretto da Paolo Santamaria, comprende la partecipazione di Gianni Morandi, Luca Carboni e Matilda De Angelis. L'emergenza sanitaria del 2020 ferma e condiziona anche artisti, professionisti e produzioni. Molte sono però le energie dedicate alla resilienza: inizialmente solo online, con performance e spettacoli trasmessi in streaming, poi pian piano dal vivo, come l’esibizione di Paolo Fresu in occasione del 75° anniversario della Liberazione, quella de Lo Stato Sociale per il 1° maggio e il concerto gratuito di Gianni Morandi il 15 giugno al Teatro Duse, il giorno della riapertura temporanea di teatri e cinema, costretti a richiudere pochi mesi dopo. Il manifesto per gli "invisibili" è la scintilla per un importante concerto in Piazza Maggiore il 12 settembre. Insieme a “Cinema Samuele”, nuovo album di Samuele Bersani dopo anni di silenzio compositivo, segna la ripartenza dell’industria dei suoni in un anno terribile: la scena che ruota attorno alla città, anche nei momenti difficili, offre spunti di riflessione e prospettive di sviluppo a tutto il sistema della musica.   Ascolta la playlist
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