per gli altri
L'Aemilia Ars è soprattutto opera di Lina. Al timone della sua impresa al femminile, la contessa è mossa da un duplice intento: estetico e sociale. Da una parte, infatti, vuole educare il gusto compositivo delle tante brave ricamatrici sparse per la città e le campagne, dall'altra intuisce che questa preziosa abilità è il vero tesoro delle donne e può essere sfruttato a fini commerciali per sollevare tante dall'indigenza e aiutare anche molte dame dell'aristocrazia in declino e mantenere il decoro a cui sono state abituate.
(S. Bersani, 101 donne che hanno fatto grande Bologna, Roma, Newton Compton, 2012, p. 212)
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Lettere da Mariele... oltre le note dello Zecchino d'oro, a cura di Giuliano Musi, Bologna, Minerva, 2015
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Elisa Erioli, L'Ufficio per le notizie alle famiglie dei militari: una grande storia di volontariato femminile bolognese, in: "Bollettino del museo del Risorgimento", 50 (2005), pp. 75-89
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Gisella Gaudenzi, Mariele. Una donna, uno zecchino, Bologna, EDB, 2005
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Berardo Rossi, Mariele, 2. ed., Bologna, Edizioni Fondazione Mariele Ventre, 2003
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Aemilia ars, 1898-1903: Arts & Crafts a Bologna, a cura di Carla Bernardini, Doretta Davanzo Poli, Orsola Ghetti Baldi, Milano, A+G, 2001
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La città della carità. Guida alle istituzioni assistenziali di Bologna dal XII al XX secolo, a cura di M. Carboni, M. Fornasari, M. Poli, Bologna, Costa, 1999
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Marino Musconi, Le stagioni di Madre Orsola Mezzini. Cuore e mani aperte sul mondo dei sordomuti, Teramo, ECO, 1991
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Lilla Lipparini, L'Aemilia ars e la sua storia. Miracoli d'arte, in: "Strenna storica bolognese", 1957, pp. 179-190
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A. Sorbelli, Gida Rossi, in: "L'Archiginnasio", 33 (1938), pp. 304-305