dal 1 gen al 31 dic 1863

Nuove sale alla Certosa

L'ing. Coriolano Monti cura l'ampliamento del cimitero della Certosa, completando la Sala Gemina e costruendo la Galleria a tre navate. In quest'ultima predispone uno spazio che impressiona il visitatore, attraverso l'uso dell'ordine ionico di proporzioni insolite e lo sprofondamento del piano di calpestio, che obbliga alla visione dal basso all'alto delle cappelle.

La Galleria a tre navate è l'unica che l'ingegnere può erigere "senza le pastoie di dover acconciare il proprio disegno ad edifici già esistenti". Essa infatti sorge sul luogo dove erano la pescheria e il vigneto dell'antico monastero.

Ne risulta un ambiente complesso, biassiale, con la volta a botte nella navata centrale e il soffitto piano nelle laterali, una cupola emisferica nell'incrocio col transetto, anch'esso a tre navate, con la luce filtrante dall'alto. La struttura rappresenta "un arricchimento delle matrici neoclassiche", da Adam a Piranesi.

La sala Gemina è un ambiente simmetrico, illuminato da grandi lunette e scandito da colonne e lesene ioniche. Il progetto originario è di Luigi Marchesini, cui si devono diverse architetture risalenti al primo periodo del cimitero (suoi sono anche il Colombario e il Loggiato delle Tombe).

Attraverso il progetto della Certosa, "palazzo di Cnosso senza luce", Monti tenta di suggerire "le modalità costitutive della nuova trama urbana" (Gresleri).