Un lavoro poetico e visionario sulle morti nel Mediterraneo. Una nuova scrittura che continua il lavoro di scavo di Saverio La Ruina dentro le ferite aperte della Storia, là dove il Mare Nostrum restituisce corpi uccisi, nomi cancellati, storie non raccontate. Centrale è il tema dell’identità che trova espressione nella richiesta lancinante del proprio nome sulla lapide. Come anche l’incontro nel cimitero tra una vittima della migrazione clandestina – la recente strage di Cutro – e una della Shoah, in una dimensione visionaria e surreale. Un lavoro che non rinuncia all’ironia, dove anche il contesto è improntato alla fantasia più lieve, a cominciare dallo spazio in cui la vicenda è ambientata. Una levità che ci spiazza e ci pone davanti alla tragedia con occhi diversi. Una riflessione su quanto è difficile l’esercizio della memoria storica, quanto è facile ricordare i vincitori, arduo dare voce agli sconfitti.
Miracolo a Crotone | Saverio La Ruina
Agorà | Stagione teatrale 2025/2026