Dal 1991 al 2000: Hip hop e contaminazioni inedite

La musica risuona a ogni livello: nelle cantine, negli studi, sui palchi. Gli spazi occupati delle periferie sono fucine di creatività e Bologna è al centro dei nuovi linguaggi tra avanguardia, post-rock, rap e hip hop.

La fotografia di Bologna all’inizio degli anni ’90 è ricca di movimenti e flussi artistici paralleli, sovrapposti, congruenti e non. La musica underground si è sempre più insediata nelle periferie, cercando in esse la propria identità e libertà, soprattutto attraverso sale prove, centri giovanili, festival ed eventi.

Il Covo Club, nato nel decennio precedente nelle mansarde del Casalone di San Donnino, si afferma sempre più per la musica live della città, accogliendo artisti locali, nazionali e internazionali. Insieme al Covo, via Zagabria ospita fino al '93 il Sottotetto Music Club, che si trasferisce poi nell'area più periferica del Quartiere San Donato.

L'Estragon propone i primi concerti: inizialmente nella periferia del Quartiere San Vitale, avrà sede anche a lato di via Stalingrado e vicino all'Arena Parco Nord, poi intitolata a Joe Strummer, leader dei Clash.

Il Parco Nord, periferico anch'esso, accoglie festival, concerti ed eventi internazionali dedicati al grande pubblico che la città ospita, tra cui il Monsters of Rock, l'Indipendent Days Festival e l’MTV Day.

La città si apre anche alle contaminazioni musicali, andando oltre il mainstream.

Nel 1993 inaugura lo Scandellara Rock Festival nell'omonimo parco a fianco della tangenziale. L'evento estivo raccoglie a ogni edizione un vastissimo pubblico e consenso, proponendo concerti di artisti nazionali e locali, indipendenti e non, con un'ampia elasticità stilistica.

La IRMA Records è un'etichetta discografica indipendente nata nel '88, che prende il proprio nome da una casa di tolleranza bolognese degli anni '50. Eclettica e attiva in vari ambiti musicali, svilupperà un catalogo di oltre 12.000 titoli distribuiti in tutto il mondo, tra house, acid jazz, funk, fusion, disco, ma non solo.

L’Isola nel Kantiere è un laboratorio artistico, aperto a contaminazioni creative e comunicative: l’iniziale energia punk e hardcore sta evolvendo verso il nascente movimento hip hop cittadino, anche grazie all’esperienza dei graffiti.

Nel 1991 Isola Posse All Stars pubblica “Stop al panico” come reazione agli omicidi della Uno Bianca: il brano mette in primo piano il disagio giovanile, molto sentito anche in città per i traumi sociali degli anni precedenti. La canzone è una svolta per la crescente cultura hip hop bolognese e nazionale, che ha un fondamentale contributo in Soul Boy.

L'etichetta Century Vox, nata a Bologna nel contesto legato all'Isola nel Kantiere, produce Isola Posse All Stars, Sud Sound System, Papa Ricky, O.T.R. e, nel '94, “SxM” dei Sangue Misto, di cui fanno parte Neffa, DJ Gruff e Deda.
“SxM”, oltre a essere il primo album dei Sangue Misto, traccia un solco nella strutturazione del movimento hip hop che va ben oltre la dimensione cittadina. Bologna riflette in questo lo specchio della sua posizione geografica, divenendo al tempo stesso punto di convergenza ed espansione della scena italiana.

Anche nell'area di via del Pratello convivono realtà artistiche nate dall'aggregazione delle occupazioni. In questo contesto si formano i Massimo Volume, da Emidio Clementi e Umberto Palazzo, che si distaccherà e fonderà il Santo Niente. Insieme a loro emergono gli Starfuckers e altre band che abbinano l'influenza post rock con sperimentazione e avanguardia contaminata dalla letteratura, proponendo una rottura con i canoni in cui il rock si è arenato.

Angela Baraldi esordisce discograficamente nel '90 con l'album “Viva”, prodotto da Lucio Dalla e dall'etichetta Pressing. Nel '93 partecipa al Festival di Sanremo con il brano “A piedi nudi”, nel '94 realizza l'album “Mi vuoi bene o no?” e nel '96 “Baraldi Lubrificanti”. Nata artisticamente negli anni '80, alterna l'impegno musicale a quello teatrale e cinematografico. Partecipa al film “Jack Frusciante è uscito dal gruppo”, tratto dall'omonimo romanzo dello scrittore bolognese Enrico Brizzi.

Samuele Bersani debutta artisticamente nel '91, sul palco del tour “Cambio” di Lucio Dalla, interpretando “Il mostro” con il solo pianoforte di accompagnamento. Nel '92 presenta il primo album “C'hanno preso tutto”, dal quale emerge il singolo “Chicco e spillo”. Segue l'album “Freak” (’94) e, nel '96, il testo di “Canzone”, singolo dell'album “Canzoni” di Dalla.

Sono legati a Lucio e Bersani anche i Clessidra, band bolognese che si occupa della registrazione dell'album “Canzoni” e, dopo l’esordio in “Combinazioni”, registra per Lucio “Ciao” e “Asile's world” per Elisa, suo secondo album.

Alla fine del '99 i Lùnapop pubblicano l'album d'esordio “... squérez?”, di cui il singolo “50 Special” è incontrastato in classifica. Catalizzatore nel 2000 di un nuovo entusiasmo, influenza notevolmente la produzione musicale a Bologna e in Italia. Il brano “Qualcosa di grande” vince il Festivalbar del 2000 e l'ultima apparizione pubblica della band sarà all'Arena di Verona, durante la finale dell'edizione 2001. Il gruppo si scioglierà nel 2002, ma Cremonini avvierà una bella carriera solista, diventando uno dei nomi di riferimento del cantautorato italiano del nuovo millennio.