5 giugno 2024, 20:30

Fragmente stille / Verklärte nacht

Ex chiesa di S. Mattia , Via Sant'isaia, 14A - Bologna

Exitime 2024 - Agli infiniti possibili

Il testo silente

Matteo Alì voce recitante
FontanaMIX ensemble
Francesco La Licata direttore

Musiche di Luigi Nono / Arnold Schoenberg

 

Programma

Luigi Nono Fragmente – Stille, An Diotima per quartetto d’archi (1979-1980)

Arnold Schoenberg Verklärte Nacht per sestetto d’archi (1899)

... Heraus in Luft und Licht... da „Diotima” (...fuori nell'aria e nella luce... da “Diotima”)
da An Diotima di Friedrich Hölderlin

kein Wölkchen trübt das Himmelslicht (nessuna nube offusca la luce celeste)
da Verklärte Nacht di Richard Dehmel

 


Trasfigurazione e spazializzazione acustica. Sul piano linguistico Verklärte Nacht di Arnold Schoenberg e Fragmente – Stille, An Diotima di Luigi Nono apparentemente non hanno nulla in comune.
Verklärte Nacht è il primo lavoro di grande impegno di uno Schoenberg venticinquenne, mentre il Nono di Fragmente Stille è gia un compositore della maturità. E se il sestetto di Schoenberg nasce nel contesto delle ampie costruzioni sonore del poema sinfonico tardo romantico (pur trasfigurandole formalmente), nel quartetto di Nono c’è un rapporto intenso con il silenzio e con il suono che nasce e scompare nel silenzio. Ma nonostante gli 80 anni di distanza e la lontananza stilistica tra le loro scritture musicali, questi due capolavori per archi, rappresentano due modi insolitamente analoghi di concepire il rapporto con un testo, in una musica puramente strumentale e soprattutto in una musica cameristica, cioè in un rapporto più intimo con l’ascolto.
È curioso notare come per entrambi i compositori la presenza dei testi a cui si sono ispirati (quelli del simbolista Richard Dehmel e i frammenti di Ho lderlin) non dovessero per nulla condizionare la comprensione del contenuto della partitura e come questa dovesse invece essere apprezzata come "musica pura”. Sia per la prima esecuzione di Verklärte Nacht, che ebbe luogo a Vienna il 18 marzo del 1902 nella Sala piccola del Musikverein, che per quella di Fragmente Stille del 2 giugno 1980 a Bonn per il Beethovenfest, il testo di Dehmel e le citazioni da Ho lderlin erano presenti nei programmi di sala. Ma se più tardi, nel 1950, Schoenberg commentò a proposito del testo del sestetto «...non illustra alcuna azione o dramma, ma si limitava a ritrarre la natura ed esprimere i sentimenti dell'essere umano», ugualmente nella partitura del quartetto di Nono viene indicato: «...i frammenti, tutti da poesie di Ho lderlin / in nessun caso da esser detti durante l’esecuzione / in nessun caso indicazione naturalistica programmatica per l’esecuzione, ma molteplici attimi pensieri silenzi “canti” di altri spazi di altri cieli per riscoprire altrimenti il possibile non “dire addio alla speranza”».

Dunque sia per Schoenberg che per Nono non ci sono programmi, non ci sono relazioni tangibili testo-musica e la musica non ha bisogno del testo per essere compresa perchè da sola è capace di trasfigurare.

Trasfigurazione è dunque l’elemento che intreccia i due lavori: dalla libertà armonica allora inaudita di Verklärte Nacht fino a giungere a quella indagine profonda sulla trasformazione del suono e sulla proiezione nello spazio del quartetto di Nono.