16 giugno 2022, 21:45

Ennio

Arena Puccini , via Sebastiano Serlio 25/2 40128 Bologna

(Italia/2022) di Giuseppe Tornatore (150')

Regia: Giuseppe Tornatore

Interpreti: Ennio Morricone, Quentin Tarantino, Clint Eastwood, Oliver Stone, Hans Zimmer, John Williams, Dario Argento, Bernardo Bertolucci, Bruce Springsteen, Roland Joffé, Gianni Morandi, Carlo Verdone, Marco Bellocchio, Joan Baez, Nicola Piovani, Giuliano Montaldo

Origine e produzione: Italia, Belgio, Paesi Bassi, Giappone / Gabriele Costa, Gianni Russo, Sam Fu Maltha, Peter De Maegd, Piano B Produzioni

Durata: 152’

David di Donatello 2022 come miglior documentario;

David di Donatello 2022 a Massimo Quaglia e Annalisa Schillaci per il miglior montaggio; a Gilberto Martinelli, Fabio Venturi, Francesco Vallocchia e Gianni Pallotto per il miglior suono;

Nastro d’Argento 2022 per il miglior documentario sul cinema.

Giuseppe Tornatore rende omaggio all'amico e collaboratore Ennio Morricone, ripercorrendo la vita e le opere del leggendario compositore. Lo aiutano le interviste a rinomati registi e musicisti, le registrazioni di alcuni acclamato tour mondiali del maestro, le clip tratte da alcuni iconici film musicati da Morricone e i filmati esclusivi delle scene e dei luoghi che hanno definito la sua vita.

“Il lavoro di Giuseppe Tornatore, si offre non solo alla stregua di un omaggio doveroso e commosso ma, soprattutto, come il corretto tentativo, completamente riuscito, di contestualizzare l’opera morriconiana nella storia delle vicissitudini industriali, artistiche e creative del suo cinema inquadrandola nel contesto più ampio della storia italiana. […]

Nulla di quanto ci si poteva legittimamente aspettare da Ennio, può rendere ragione della commozione profonda che il film suscita. […] Tornatore riesce mirabilmente a rendere il ritratto di un uomo in grado di lavorare a più progetti contemporaneamente, a immergersi totalmente nella scrittura e nella realizzazione, riducendo al massimo il tempo dedicato al riposo senza perdere lucidità e creatività. E progressivamente che il film procede nel racconto, si osserva come Morricone, in fondo, inevitabilmente fuggisse il conforto del successo e la tentazione della ripetizione. Innamorato della musica, tormentato da una spinta feroce a migliorarsi sempre, studioso instancabile, è riuscito nell’impresa di diventare, probabilmente suo malgrado, un punto ineludibile dell’immaginario cinematografico di tutti i tempi; senz’altro il compositore più amato e riconoscibile di sempre nonostante, e questo è un altro merito del film di Tornatore che lo evidenzia con grande chiarezza, sia anche il più sperimentale, avanzato e complesso. […]

Giuseppe Tornatore con Ennio racconta un uomo, un artista, un romano, un musicista, un compositore quasi irraccontabile nella sua impensabile vastità. E lo ha fatto con il pudore di chi pur avendo avuto un accesso privilegiato, ha scelto il registro del piano e a volte persino del pianissimo, come quando a notte fonda o alle prime luci dell’alba ci si confida con un amico o un amante. Ennio è probabilmente uno dei più acuti ritratti documentari mai realizzati. Dobbiamo essere grati a Tornatore per essere riuscito a far emergere l’uomo Morricone, nella sua complessità, dal magnifico alone mitologico che lo avvolge e che continuerà ad avvolgerlo. Così, quando alla fine scorrono calde e incontenibili le lacrime, non possono non tornare alla memoria i versi di Sergio Leone che chiedevano «ma ’ste musiche belle, ’sti magnifichi soni, ma quando li componi?». Uno stupore, grato, che Giuseppe Tornatore conserva e ci restituisce intatto nel suo incanto misterioso.”

Giona Antonio Nazzaro, “Il Manifesto”