3 agosto 2022, 20:30

Cinema decoloniale: esempi, pratiche, narrazioni

Le Serre dei Giardini Margherita, via Castiglione 134 40136 Bologna

Plurali femminili| Le Serre d’Estate

Serata dedicata al Cinema decoloniale con esempi, pratiche e narrazioni, nuovo appuntamento di  Plurali Femminili , rassegna culturale che prende vita negli spazi delle Serre dal 6 luglio all’11 settembre e vuole esplorare da una prospettiva intersezionale le dimensioni del femminile, della migrazione e delle identità in trasformazione.
L’iniziativa è organizzata in collaborazione con Wissal Houbabi, poeta, artista e scrittrice, appassionata di cultura hip hop e cultural studies.
 
Programma:
 

- h. 20,30 Cinema decoloniale: esempi, pratiche e narrazioni S.Himasha Weerappulige e Daphne Di Cinto dialogano sul cinema e sull’importanza di narrare storie con un approccio decoloniale.
S. Himasha Weerappulige opera nel cinema, spaziando dal casting, sviluppo, curatela audiovisiva e programmazione nell’ambiente festival di film e ricerca archiviale indipendente. E’ attualmente una tirocinante presso la Production Guild of Great Britain. La sua formazione è però legale, declinata nello specifico nelle Critical Legal Studies e nelle Post-colonial studies ed è stata EiC per la SOAS Law Journal per numerosi anni. L’approccio decoloniale maturato nell’ambiente legale è un metodo di analisi che porta nelle sue attività nel cinema e nell’audiovisivo. Himasha è anche curatrice per varie piattaforme diasporiche.

Daphne Di Cinto è una regista, sceneggiatrice e attrice. Ex-alunna dell’Actors Studio Drama School, la troviamo nel cast della serie Netflix Bridgerton. Nel 2021 esordisce come regista con il cortometraggio Il Moro, vincitore dei premi Miglior Cortometraggio Italiano di Fabrique du Cinéma e Miglior Cortometraggio di IFF Bergamo. Come sceneggiatrice sta sviluppando vari progetti ed è particolarmente ínteressata a storie che riguardano identità, migrazioni e female gaze.
 
- h. 21  Proiezione del cortometraggio Il Moro di Daphne di Cinto (Ita, 2021, 22′). A seguire, dialogo con il pubblico.
Figlio di una donna afrodiscendente in schiavitù e segretamente di Papa Clemente VII, Alessandro de’ Medici diventa il primo Duca di Firenze e il capo
della dinastia medicea, ma lo stigma dei suoi umili natali continua a tormentarlo. Basato su una storia vera.
 

- h. 21,45 Proiezione di Diamante Nero di Céline Sciamma (2014, Francia, 113’).
Lingua originale con sottotitoli.
In collaborazione con MUBI.

Il film fa anche parte della rassegna di cinema  LEI  – Libere Emancipate Indipendenti  targata MUBI e dedicata alla nuova generazione di registe contemporanee.
SINOSSI
Marieme è una sedicenne afro-francese che vive con due sorelle minori e un fratello maggiore, che la controlla con atteggiamenti da padrone. La madre, che lavora come donna delle pulizie, è una figura assente dal contesto familiare. La ragazza non ha dei buoni esiti scolastici, non ha prospettive per l’istruzione superiore se non i corsi professionali. Allora cerca (e trova) solidarietà e protezione in una banda di bad girls: taccheggia, estorce, fa a botte, diventa la pusher di un boss malavitoso. La regista Céline Sciamma affronta in questo film il tema della ricerca di un’identità e di un proprio posto nel mondo in quel periodo della vita complesso che è l’adolescenza.
 

Plurali Femminili nasce dalla collaborazione tra Kilowatt e CEFA Onlus, in continuità con il percorso intrapreso nel 2021 con il «Festival Inside Aut» sul tema dei nuovi immaginari legati alla migrazione, con il contribuito di Fondazione del Monte e Regione Emilia-Romagna, con la collaborazione di MUBIZOOPALCOPatto per la lettura e la Confraternita dell’Uva. Esplora da una prospettiva intersezionale le dimensioni del femminile, della migrazione e delle identità in trasformazione. Uno sguardo ampio che si sviluppa attraverso sei serate (6 luglio – 11 settembre 2022 alle Serre) e che verrà raccontato grazie ai diversi linguaggi dell’arte: letteratura, musica, cinema, incontri per dare voce e spazio di espressione alle tante donne che vivono a diversi livelli una dimensione di marginalità, e rivendicano con forza il tentativo di costruire nuovi paradigmi identitari.