Black Man Loves Black Man | SPORE
Le Serre d’Estate
Sesto appuntamento di SPORE, rassegna interdisciplinare che vuole dare una panoramica ampia dell’esperienza diasporica in chiave artistica, culturale e politica.
Otto appuntamenti da luglio a settembre con artiste e artisti emergenti che vivono in Italia, provenienti dal bacino del Mediterraneo, dalla Francia e dagli Stati Uniti: nuove voci che indagano l’arte da una prospettiva radicale, interrogando il punto di vista di chi vive o ha sperimentato sulla propria pelle il tema delle migrazioni e del razzismo strutturale. Da «Diaspora» come idea di dispersione o invasione, a Spore come capacità di contaminarsi e rigenerare futuri possibili.
Programma
ore 20,30: Proiezione di Tongues Untied di Marlon Riggs (USA, 1989, 68′)
Omaggio a Marlon Riggs, regista e produttore afroamericano diventato celebre per i suoi film incisivi e sperimentali, incentrati sul razzismo e sull’omofobia. La serata sarà un omaggio al suo lavoro con la proiezione di Tongues Untied, film girato all’interno della comunità gay afromericana che celebra l’amore degli uomini neri come un atto rivoluzionario. Per la prima volta in Italia verrà proiettato sul grande schermo.
Introducono Omar Delnevo e Wissal Houbabi.
Omar Gabriel Delnevo si è formato in pianoforte classico e composizione al Conservatorio G. Verdi di Milano. Il fulcro della sua ricerca è basata su pratiche di decolonizzazione della musica. Attualmente vive e lavora tra Londra e Milano. Si è esibito in diversi contesti artistici come pianista e/o compositore, tra gli altri i Ferienkurse di Darmstadt 2018, il Festival Milano Musica, per SAVVY Contemporary, SPRINT Milano e Piano City.
Wissal Houbabi è poetessa, artista e scrittrice italo/marocchina. Wissal collabora da anni con diverse realtà politiche, artistiche e culturali con un obiettivo: smantellare e mettere in crisi un sistema (che fino a prova contraria è) strutturalmente razziale, patriarcale e classista. Si muove su vari ambiti, dalla ricerca sul femminismo hip hop alla scrittura di racconti che esplorano la condizione della cultura diasporica. È poeta performativa e in questo campo sperimentale prova a rompere le maglie della linguistica e del linguaggio poetico, usa le parole come argilla interrogando il rapporto tra lingue e dialetti, tra suono e senso.
Ingresso libero.