4: 48 Psychosis

4:48 Psychosis: un viaggio nell’anima di Sarah Kane, tra lucidità e smarrimento, in un adattamento teatrale intenso e coinvolgente.

Si dice che il maggior numero di suicidi avvenga alle 4.48. A quest’orario, Sarah Kane affianca il termine Psycosis, componendo così il titolo della sua ultima e più radicale opera scritta nel 1999, poco prima della sua morte. Il testo si presenta come un flusso di coscienza frammentato, ambientato in un non-luogo, senza personaggi né indicazioni sceniche, tra lucidità e smarrimento, tra poesia e disperazione. Un testo complesso con cui si confronta il regista Pietro Babina, affidandone l’interpretazione a Petra Valentini, Premio Ubu 2023 come miglior attrice under 35.
Nella lettura di Babina l’opera di Kane diviene «un dialogo serrato tra una disperata identità Umana la Macchina, dialogo che dà voce alla disconnessione tra pensiero pensato e pensiero da cui veniamo pensati mostrando la schizofrenia del nostro contemporaneo. Il testo della Kane, nella lettura di Babina, esce dal confine di un delirio personale, di una singola creatura infelice e malata, per divenire emblema di una società che va perdendosi in un processo da lei stessa avviato, che affida sempre più alla macchina le sue parole, la sua memoria, le sue immagini e i suoi suoni, che quest’ultima restituisce come riflessi in uno specchio, secondo un editing privo di vita».

prima assoluta