Roberta Lidia De Stefano e Maria Vittoria Bellingeri

VDVLEGGERE | qualche domanda su libri e letture all'attrice e alla regista di KASSANDRA. 

Che ruolo hanno i libri e la lettura per voi, qual'è il vostro rapporto con la parola scritta e le immagini e con l’oggetto libro/pubblicazione? 

MVB – Leggo da sempre. Da bambina divoravo libri e fumetti, mi ricordo leggere con grande intensità, anche quando si trattava dì Topolino! Col tempo questo rapporto non ha fatto che intensificarsi e assumere sfumature diverse a seconda dell’età. I libri sono stati miei complici, miei portali verso realtà altre o specchio in cui leggere il mondo in cui vivevo.

RLDS – Mi trovo a leggere soprattutto testi per la scena, sono quelli che amo di più. In essi riesco a vedere le azioni e i conflitti, a leggerne il gioco; onestamente credo che la mia fantasia parta più dal suono delle parole e dalle emozioni, che dalla loro logica; infatti preferisco leggere ad alta voce (essendo anche miope :)). Credo di avere un rapporto molto “fisico” con l’oggetto- libro. Mi piace l’odore, il rumore…mi trasmette qualcosa di “sensoriale”.

Quali sono i testi significativi nella vostra formazione?

MVB – Difficile rispondere a questa domanda. Tenterò dì essere sintetica… tanto è impossibile non perdere pezzi qua e là! Inizio con l’Orlando furioso dell’Ariosto con le illustrazioni dì Gustave Doré che mi incantò da bambina. Poi il mondo delle favole, tutte, e quello delle tragedie greche. L’Edipo re in primis che ancora mi accompagna. Ma la poesia è stata la rivelazione piu grande. Ho avuto il privilegio dì avere insegnanti al liceo che mi hanno fatto comprendere la forza dell’immagine poetica e della parola. Leopardi, Ungaretti, Montale, Quasimodo.. Rimbaud… ricordo ancora il sapore evocato dalle loro parole. Credo sia nato lì il mio amore per il teatro. La poesia lavora su chi la ascolta proprio come il buon teatro sullo spettatore: non illustra ma suggerisce, non descrive ma apre mondi intimi e interrogativi possenti.

RLDS – Parto dagli ultimi, per arrivare ai primi: Il Malinteso di Camus: gli esistenzialisti hanno una forza vibrante intima e politica al tempo stesso, Ricordo una descrizione del “sole” in questo testo, che tutto sembra, tranne che un sole che porti luce e calore: è un sole freddo, malato; ha una fluorescenza post-atomica. La Locandiera di Goldoni, mi ha sempre entusiasmato per la grande ironia ed avanguardia: non è scontato che uno scrittore del ‘700, di genere maschile, abbia delineato così accuratamente un “carattere” (ma possiamo già parlare di personaggio) di genere femminile. L’intraprendenza di Mirandolina -letta da bambina-  e non avendo alcun giudizio legato ai vezzi dell’epoca, mi ha fatto subito pensare ad una sorta di “self made woman”, ante litteram. Sono stati tanti i libri significativi ora che ci penso, ma dirò gli ultimi due: L’isola di Arturo di Elsa Morante (credo che sia stato uno dei libri più importanti, per comprendere il viaggio di formazione dell’eroe) e Dialoghi di Platone: una bibbia ludica.

Biblioteche, archivi, librerie, rete: dove cerchi parole e immagini, volumi e riviste, fumetti utili per le vostre ricerche?
MVB – Un po’ ovunque ma ammetto dì essere il famoso topo da biblioteca. Subisco il fascino della ricerca all’antica.

RLDS – In rete dal telefono, nei mercatini, dalle bancarelle nelle stazioni…diciamo che per me il libro è qualcosa di dinamico, che mi lega ad una sorta di viaggio. E’ un colpo di fulmine, come con una persona, infatti spesso mi capita di essere attratta dalle biografie…Mi capita di iniziare molti libri (anche in contemporanea) senza finirli. I confess.

Lettura come stimolo, approfondimento, per documentarsi, per distrarsi…? Voi come la praticate?
MVB – A seconda dei momenti. Lavoro coi libri quindi per lo più sono la mia materia grezza su cui costruire ma mi capita spesso dì comprarmi un bel romanzo per il piacere dì perdermici e scollegarmi dal mondo per un po’.

RLDS – Se si trattasse di riviste potrei dire di leggere per distrarmi, ma coi libri, devo ammettere che non riesco. Nel mio caso, leggere richiede una certa concentrazione. Da questo punto di vista non sono multitasking. Non riesco a leggere mentre ascolto la musica ad esempio…mi sembra di sottrarre energia ad una delle due cose.

Quali sono le letture che hanno contribuito al vostro percorso artistico e, nello specifico, al processo creativo per la produzione di questo spettacolo? Quali libri, riviste, fanzine, fumetti si accumulano sul vostro tavolo di lavoro? 
MVB – Il mio tavolo di lavoro non discrimina nulla.Ci si può trovare sopra Platone come le carte dei tarocchi, il libro dei morti tibetano come un libro illustrato per bambini o zero calcare. Abbondano i libri di arte visiva, fondamentali per me. Quando inizio una creazione mi ritrovo immediatamente in giro per musei a farmi ispirare dagli artisti.. anche solo respirandoli, e a casa ho molti volumi per rivisitare le opere più lontane. Per la creazione dì Kassandra sono stati fondamentali invece gli incontri umani piuttosto che lo studio letterario. Kassandra è viva e abita il presente. È il poeta dì strada, la migrante clandestina, la sex worker che popola la notte. Ma il tavolo dì lavoro è stato comunque sempre zeppo dì spunti. Principalmente ci siamo nutrite dell’antico attraversando le Troiane dì Eschilo e l’Orestea dì Euripide, abbiamo interrogato la letteratura alla ricerca delle profetesse, della Pizia e degli oracoli, attraversato i testi di Milva nel suo cantare politico sulle parole di Bertolt Brecht e ascoltato la voce dì esseri straordinari del nostro quotidiano come Virginie Despentes e Paul B. Preciado. I suoi pensieri sul transito-identitario/geografico/linguistico in Io sono un mostro che vi parla e Un appartamento su Urano sono stati di grande ispirazione. Scrive Preciado: “Non sono un uomo. Non sono una donna. Non sono eterosessuale. Non sono omosessuale. Non sono nemmeno bisessuale. Sono un dissidente del sistema sesso-genere. Sono la molteplicità del cosmo racchiusa in un regime epistemologico e politico binario che grida di fronte a voi. (…). E in questo suo grido si inscrive il personaggio dì Kassandra.

RLDS – Il mio spazio è molto ordinato, piuttosto vuoto e “candido”; mi piace poter partire da una sorta di silenzio interiore, una specie di nido da abitare. Assieme a me vi sono molti strumenti musicali con cui dialogo da subito, a volte da prima che il lavoro diventi concreto. Se parliamo di “canzone”, sicuramente Kurt Weill per me è un grande punto di riferimento, ma anche Franco Battiato o i libretti di Shostakovich. Tra le letture e gli autori che hanno contribuito al mio percorso artistico scelgo: Cechov (tutto, ma soprattutto Il giardino dei ciliegi); Pinter (tutto il teatro, specie il Calapranzi); L’inferno di Dante, illustrato da Mattotti; Alì dagli occhi azzurri di Pasolini; le poesie di Patrizia Cavalli.

Tenete dei libri, fumetti, riviste in casa? Se si, ci raccontate brevemente come è o non è organizzata la tua/vostra libreria? 
MVB – La mia libreria è una esplosione dì libri/ quaderni dì appunti e disegni/ penne lasciate qua e là e ricordi. Ogni tanto presa da un desiderio dì ordine rimetto tutto in ordine e organizzo per temi ma resiste pochi giorni.

RLDS – I libri e le riviste fanno parte della “famiglia”. Sono appassionata di graphic novels, di fotografia, di opera. Ultimamente ho comprato un libro di Sophie Calle, che è proprio un’opera d’arte, sembra l’album dei ricordi. Nella mia libreria ci sono tanti pezzi di tournée, frammenti di viaggi: un ventaglio coreano, delle nacchere, dei piccoli pezzetti di carta dove c’è scritto “buongiorno”, “arrivederci”, “ho fame”, “ho sonno” in varie lingue. Tutti i copioni sono ordinati ed anche gli spartiti musicali, altrimenti poi non riesco a trovare nulla e vado in ansia…

Hai dei consigli di lettura da suggerire?
MVB – Consiglio la mia ultima lettura I miei stupidi intenti dì Bernardo Zannoni, in cui protagonista è una faina che ragiona sull’esistenza. Zannoni racconta un mondo animale in cui la scoperta della parola scritta porta i suoi abitanti a riflettere sulla propria bestialità e sul conflitto tra istinto e ragione. La sua scrittura è semplice, le sue immagini crude, violente.

RLDS - Consiglio la graphic novel Poco raccomandabile di Chloé Cruchaudet (Mauvais Genre titolo francese; Coconino Press- Fandango), tratta dal libro La Garçonne et l’assassin. Racconta la storia di un disertore della Grande Guerra, che per sfuggire all’esecuzione capitale è diventato un travestito, da lì ha iniziato una nuova divertente vita. Poi se si riesce ancora a trovare, suggerisco Il cammino verso un nuova musica di Anton Webern (edizioni SE), è una raccolta di lettere sull’evoluzione della musica: dal canto gregoriano, fino alla dodecafonia; le lettere sono state censurate fino al crollo del nazismo…al regime era poco gradita l’opposizione alla tradizione tonale.


Dal 10 al 22 maggio l’attrice e cantante Roberta Lidia De Stefano, diretta da Maria Vittoria Bellingeri, sale sul palco del Teatro Arena del Sole di Bologna con il debutto di Kassandra, testo del drammaturgo franco-uruguayano Sergio Blanco. Lo spettacolo è prodotto da ERT / Teatro Nazionale,


Maria Vittoria Bellingeri è autrice e regista attiva dal 2009 sulla scena teatrale con un tipo d’indagine che si pone al confine tra teatro e arti visive. Formatasi al DAMS di Bologna e poi come regista all'accademia  Paolo Grassi di Milano, collabora con registi come Romeo Castellucci, Serge Nicolaï,Yoshi Oida, Vitaliano Trevisan. Costante è per lei  la ricerca di un linguaggio espressivo in equilibrio tra parola, gesto e spazio attraverso un nomadismo della forma senza alcuna discriminazione artistica.Collabora con musicisti, light designers, performers e attori di diversa formazione per la realizzazione di installazioni e spettacoli nella comune convinzione della trasversalità dell’esperienza artistica. Ha realizzato performance: SognoInsonne (2009), inside-out Kandinsky (2014)), spettacoli teatrali: Les Bonnes di Jean Genet (2009), The zoo story di Edward Albee (2011), The glass menagerie di T. Williams (2012), Good fridays night di Vitaliano Trevisan (2015), Fedra di Gianni Ritsos (2017), Kassandra di Sergio Blanco (2022).

Roberta Lidia De Stefano Attrice e performer calabrese, formatasi alla “Scuola d’Arte drammatica Paolo Grassi” di Milano. Tra i tanti, ha lavorato con Carlo Lizzani, Dario Fo, Maurizio Crozza. Nel 2015 è stata segnalata al “premio Hystrio alla vocazione”. È socia fondatrice della compagnia Le brugole, con la quale realizza lo spettacolo Metafisica dell’amore, che affronta il tema dell’omosessualità femminile, vincitore del premio Scintille Asti Teatro 38. Dal 2013 ad oggi ha recitato in diverse produzioni ERT/Teatro Nazionale: Ifigenia in Aulide di Marco Plini, Le memorie di un pazzo e La Tartaruga di Levan Tsuladze, Work in progress di Gianina Carbunariu; La persecuzione e l’assassinio di Jean-Paul Marat di Nanni Garella. Dal 2021 porta in scena I monologhi della vagina, regia di Emanuela Giordano. È performer e coautrice di Di Grazia regia di Alexandre Roccoli, produzione Espace Des Arts, Scène Nationale De Châlon-Sur-Saône, A Short Term Effect, Bonlieu Scène Nationale D’annecy, La Ménagerie De Verre, Fondazione Campania Dei Festival – Napoli Teatro Festival Italia. La musica contamina spesso il suo lavoro e dal 2020 infatti intraprende anche un percorso da cantautrice: la sua canzone Iodecidio, un manifesto contro il femminicidio e pubblicata dal “Corriere della Sera”, è stata inserita nella colonna sonora della serie tv belga La Theorie du Y. Collabora con Chora media, prestando la propria voce all’audio fiction sui libri di Gianrico Carofiglio, La disciplina di Penelope, prodotta da Rai Radio1. È tra le socie fondatrici dell’APS “Amlet_a”, che si occupa di denunciare disparità di genere, abusi e violenze nel mondo dello spettacolo.


Puoi trovare libri/letture segnalate da Roberta Lidia De StefanoMaria Vittoria Bellingeri disponibili al prestito presso le biblioteche di Bologna, al prestito digitale su EmiLib/MedialibraryOnline e in vendita nelle librerie.

Nella foto, i luoghi/scaffali/tavoli di lettura/studio di Roberta Lidia De Stefano e Maria Vittoria Bellingeri