L’Iliade raccontata da Shakespeare
La guerra di Troia dopo sette anni stagna, i combattimenti sono sempre più pigri, Ettore s’annoia e decide di lanciare una sfida cavalleresca: a chiunque tra i Greci avrà il coraggio di affrontarlo in un combattimento “sportivo”, lui dimostrerà che la sua donna è di gran lunga più fedele di tutte le donne di Grecia. In questa tregua, intanto, sboccia e sfiorisce l’amore tra Troilo, il più giovane dei figli di Primo, e Cressida, la figlia dell’indovino Calcante; Ulisse e Nestore useranno questa tregua per stuzzicare Achille, pungerlo nell’orgoglio e costringerlo a tornare in battaglia. Tutto in quest’idea di tregua – parola sempre attuale – che I Sacchi di Sabbia declinano qui in chiave sportiva: le azioni, gli accenti e i toni dei personaggi alludono sempre allo sport agonistico; i personaggi si distinguono dai nomi sulle divise degli interpreti, così come nel calcio, nel basket, nel football americano. Per il resto è tutto secondo la disposizione di Shakespeare: non il racconto della guerra, ma una tragicomica parodia della pace.