Valeria Sgarella

Voci dal verbo LEGGERE | in occasione di Rocket Girls, qualche domanda su libri e letture a Valeria Sgarella | aprile 2023

Che ruolo hanno libri e lettura per te, qual è il tuo rapporto con la parola scritta e le immagini e con l’oggetto libro/pubblicazione?
La lettura è per me soprattutto fonte di conoscenza. Il che, contrariamente a quanto si possa pensare, è un approccio un po’ limitante perché, a parte rarissimi casi, esclude lo svago, il distacco dalla realtà, l’abbandono alla lettura. Non per nulla infatti prediligo la saggistica alla narrativa; preferisco testi che raccontano fatti realmente accaduti, preferibilmente con taglio giornalistico. È un approccio quasi prevalentemente empirico che però mi dà molto; è un lusso: mi costringe a stare ferma laddove avrei invece l’obbligo di muovermi. L’attenzione che ho per la forma-libro è pressoché la stessa che ho per i supporti musicali: faccio attenzione a certe caratteristiche (grafiche, scelta delle immagini, tipologia di carta, formato) ma non ne faccio un’ossessione. Non sono una completista, non sono una collezionista, anzi, ora come ora prediligo i formati digitali. In compenso la mia libreria di casa è ordinata in base a un rigoroso ordine cromatico. Il mio rapporto con la parola scritta cambia radicalmente a seconda di chi la scrive. Quando la scrivo io è un rapporto molto conflittuale. Quando la scrivono altri c’è un approccio più disteso. 

Quali sono i testi significativi nella tua formazione?
I testi significativi nella mia formazione sono tutti quegli scritti (o parlati) che mi danno la possibilità di evolvere nell’utilizzo della lingua italiana o inglese e che mi regalano una chiave di lettura per un’epoca, una generazione, una controcultura, un fenomeno specifico. Da quando io stessa scrivo libri, leggo quasi prevalentemente pubblicazioni musicali, siano esse biografie, autobiografie o saggi, perché la musica è la mia materia. La musica, così come il cinema, le arti in genere, è una lente d’ingrandimento che serve a leggere meglio fenomeni e accadimenti che sono figli del proprio tempo. Un nome di riferimento in questo senso per me è senz’altro Chuck Klosterman (in primis Fargo Rock City e Killing Yourself To Live). Scrivere di musica  come filtro della società in modo dissacrante, avvalendosi della satira e dell’ironia, è cosa praticamente impossibile da fare in Italia, dove la musica ha quell’aura di sacralità propria del calcio. Per questo ho proprio… fame di questi testi. Uno dei libri di riferimento per la mia materia, nello specifico il genere grunge e il cosiddetto Seattle Sound, è la biografia di Kurt Cobain a opera di Charles R. Cross, Heavier than Heaven (in italiano è Cobain: Più Pesante Del Cielo, pubblicato da Arcana). La formazione però è continua ed esula dalla musica. Ultimamente sono sempre più interessata al tramonto del cosiddetto Sogno Americano. Cito due testi in particolare perché sono gli ultimi in ordine cronologico che ho letto: il recentissimo California di Francesco Costa, che oltre ad abbattere il sogno americano abbatte soprattutto il sogno californiano, che è più specifico; e poi un grande esempio di narrativa d’inchiesta: Nomadland di Jessica Bruder (l’edizione italiana è di Edizioni Clichy), da cui è stato tratto anche l’omonimo film. Racconta la cruda realtà di chi insegue lavori stagionali per sfuggire alla povertà, un nomadismo del terzo millennio da cui è bene non sentirsi mai troppo distanti. Un’altra pietra miliare per me, nell’evoluzione dei contenuti parlati, sono i podcast di This American Life; per fare un esempio: The Out Crowd, un reportage che racconta le conseguenze della politica di Trump sull'immigrazione al confine con il Messico, attraverso interviste fatte alla gente che tenta di passare “dall’altra parte”.

Biblioteche, archivi, librerie, rete: dove cerchi parole e immagini, volumi e riviste, fumetti utili per le tue ricerche?
Le mie ricerche sono mirate prevalentemente al lavoro di recupero di fonti e materiale bibliografico per i miei libri. L’attenzione e il trasporto che non ho per la lingua scritta ce l’ho senz’altro per la parola parlata (non credo sia un caso, avendo io una formazione radiofonica). L’avvento di nuove forme audio come il podcast, e in particolare quel nuovo format audio chiamato “audio reporting” nutrono questa mia necessità. In genere, per le mie ricerche preferisco andare direttamente alle fonti primarie, quindi cerco di avere interviste esclusive. Altrimenti mi chiudo in una biblioteca e consulto archivi. Oppure mi appello a gruppi di chat tematiche (Reddit è imbattibile) ma anche banalmente un thread di Facebook relativo a uno specifico evento. Sempre naturalmente con uno scrupoloso lavoro di fact-checking. 

Lettura come stimolo, approfondimento, per documentarsi, per distrarsi…? Tu come la pratichi?
In merito al primo punto credo di avere già dato delle risposte. Il mio percorso artistico corrisponde in molti modi alla mia formazione, che non finisce mai. Cerco di evolvermi anche nei mezzi, oltre ai contenuti. Mi piace molto la newsletter come forma di comunicazione personalizzata e mirata.  Alcune di quelle che leggo regolarmente riguardano gli USA (esempio, quelle de La McMusa e Jefferson di Matteo Muzio, grande analista di politica americana). Altre sono musicali (Louder, che è sia scritta che audio). E poi ci sono le newsletter dei quotidiani e delle tv. Pratico la lettura prevalentemente sui mezzi di trasporto, mentre faccio del pendolarismo o mentre viaggio. Molto raramente a casa. Sul mio tavolo di lavoro si accumulano prevalentemente libri e quaderni con appunti scritti da me, ma cerco di limitarli. Quando scrivo ho bisogno di spazio e ordine. Il caos non è mio amico. 

Quali sono le letture che hanno contribuito al tuo percorso artistico? Che rapporto hai con la parola scritta? Quali libri, riviste, fanzine, fumetti si accumulano sul tuo tavolo di lavoro?
Le mie ricerche sono mirate prevalentemente al lavoro di recupero di fonti e materiale bibliografico per i miei libri. L’attenzione e il trasporto che non ho per la lingua scritta ce l’ho senz’altro per la parola parlata (non credo sia un caso, avendo io una formazione radiofonica). L’avvento di nuove forme audio come il podcast, e in particolare quel nuovo format audio chiamato “audio reporting” nutrono questa mia necessità. In genere, per le mie ricerche preferisco andare direttamente alle fonti primarie, quindi cerco di avere interviste esclusive. Altrimenti mi chiudo in una biblioteca e consulto archivi. Oppure mi appello a gruppi di chat tematiche (Reddit è imbattibile) ma anche banalmente un thread di Facebook relativo a uno specifico evento. Sempre naturalmente con uno scrupoloso lavoro di fact-checking.

Tieni dei libri, fumetti, riviste in casa? Se si, ci racconti brevemente come è o non è organizzata la tua libreria?

Come dicevo in precedenza, la mia libreria è organizzata in base all’ordine cromatico delle coste. Quelli mediamente sono i libri “fissi”, quelli già letti e più o meno …fermi. Poi ci sono i libri “variabili”, quelli che impilo sul mio comodino; di solito sono non più di cinque e sono quelli che mi prefiggo di leggere in tempi brevi. Alcuni di questi titoli: “Canto La Piazza Elettrica”, scritto dalla giornalista e amica Marina Petrillo; un preziosissimo memoir sull’occupazione di Piazza Tahrir, uscito in concomitanza con il decennale delle Primavere Arabe. E poi c’è un esilarante autobiografia di Mark E.Smith dei Fall del 2008, nella sua edizione inglese, intitolata Renegade: The Lives and Tales of Mark E.Smith. 

Hai dei consigli di lettura da suggerire?
No. Ciascuno scelga in base alle proprie ossessioni. 


Valeria Sgarella è stata ospite a Rocket Girls – Storie di ragazze che hanno alzato la voce 2023 , la rassegna che indaga la disparità di genere nell’industria musicale a cura di Laura Gramuglia/Associazione Spostamenti.

Appuntamento giovedì 6 aprile marzo 2023 h 17.30 in diretta web su NEURADIO e live al MAMbo-Museo d’Arte Moderna di Bologna.
Anche per questo ciclo di incontri dedicato ai mestieri della musica - gennaio/giugno 2023 un podcast sarà sempre disponibile al termine di ogni incontro su tutti i canali della rassegna. I libri consigliati dalle artiste sono disponibili al prestito presso le biblioteche cittadine e in vendita presso Libreria Trame di Bologna.

Courtesy immagini: i punti libri a casa di Valeria


Valeria Sgarella, giornalista, autrice e speaker, ha lavorato per oltre vent’anni nelle radio private come autore e speaker. Ha lavorato anche a MTV Italia come assistente di produzione e autore. Ha scritto (e scrive) di musica per una serie di magazine musicali italiani tra cui Rolling Stone Italia. Come autore ha pubblicato tre libri inerenti al movimento grunge e la città di Seattle: Andy Wood, l’inventore del grunge (Area51/Ledizioni), pubblicato anche in lingua inglese; Oltre I Nirvana (Edizioni del Gattaccio) e Seattle: la città, la musica le storie (Odoya). Ha scritto inoltre i testi per la graphic novel Billie Eilish: la bad guy del pop (Centauria).  È al lavoro su un nuovo libro di cui ovviamente non vuole rivelare nulla.


LETTURA/ASCOLTO

Ascolta la puntata su NEURADIOSpreaker | Spotify

- Valeria Sgarella, Andy Wood – L’inventore del grunge, Ledizioni 2017
- Valeria Sgarella, Oltre i Nirvana, Edizioni del Gattaccio 2018
- Valeria Sgarella, Seattle. La città, la musica, le storie, Odoya 2020
- Valeria Sgarella, Billie Eilish. La bad guy del pop, Centauria 2022
- Chuck Klosterman, Morire per sopravvivere, Minimum Fax 2018
- Chuck Klosterman, Fargo Rock City, Odoya 2019
- Charles R. Cross, Cobain: più pesante del cielo, Arcana 2010
- Vivien Goldman, La vendetta delle punk, Vololibero 2021
- Jessica Bruder, Nomadland, Edizioni Clichy 2020
- Laura Jane Grace, Tranny – Confessioni di una punk anarchica, Tsunami 2019
- Marina Petrillo, Canto la piazza elettrica, Yucanprint 2021
- Francesco Costa, California, Mondadori 2022

BRANI PUNTATA

- Nirvana – In Bloom
- Soundgarden – Let Me Down
- Sleater-Kinney – Fangless
- Shame – Snow Day
- His Electro Blue Voice – Energie
- Joan Thiele – Save Me
- The Cure – Jumping Someone Else’s Train