November 1, 1871, 12:10 AM

La prima del "Lohengrin" di Wagner

E’ in programma al Comunale la rappresentazione del Lohengrin di Richard Wagner (1813-1883), opera composta nel 1850 ed eseguita nell'ottobre di quell'anno a Weimar, nel centenario della nascita di Goethe.

L’allestimento a Bologna è frutto dell’interessamento del sindaco Camillo Casarini (1830-1874) e avviene su pressione della stampa cittadina, dominata dalla figura del giovane assessore Enrico Panzacchi (1840-1904), e dell'editore musicale Lucca, detentore dei diritti di esecuzione.

Tutti attendono la prima italiana con grande impazienza: “i fanatici delle cose germaniche per innalzarla al cielo a qualunque costo; gli avversari per registrare una caduta”.

Bologna musicale conosce Wagner da qualche tempo: nei saggi del Liceo Musicale e del Teatro comunale è stata eseguita, nel 1869, la Ouverture del Tannhauser, accolta con favore "temperato".

Le "stramberie della musica dell'avvenire" trovano opposizione tra gli influenti soci della Società Felsinea, che considerano Wagner "incomprensibile come un geroglifico egiziano", tra i liberali moderati e soprattutto tra i clericali, che si scagliano con aspri articoli contro il "framassone" Wagner.

Il barone Mistrali parla di "mostruoso aborto dell'ingegno umano" e definisce il Lohengrin una sfida "al senso comune e all'arte".

Il critico dell' "Ancora" se la prende soprattutto con il secondo atto, che contiene un duetto così lungo "da far perdere la pazienza a Giobbe con una musica da mandare al diavolo".

Per il redattore dell' "Arpa" Sangiorgi, Wagner "non è né un demonio, né un angelo: non è un genio, ma è tale che può dirsi maestro nella scienza, e colle combinazioni armoniche ha trovato la magia della sonorità assoluta".

Il debutto dell'opera avviene il 1° novembre. Sotto la guida del maestro Angelo Mariani (1821-1873), uno dei migliori direttori d'orchestra in Italia.

Cantano il tenore Italo Campanini (Lohengrin), Bianca Blum, Elisa Stefanini Donzelli, Pietro Silenzi. Il Teatro Comunale è gremito in ogni ordine e accoglie i più bei nomi dell'aristocrazia bolognese.

Scriverà il giorno dopo il cronista dell' "Arpa" che gli spettatori "non avevano il sembiante di chi si è riunito per divertirsi, ma invece apparivano tutti quanti giurati che dovessero emettere un verdetto in una causa capitale". Il successo è, tuttavia, fin da subito notevole: gli artisti e il direttore vengono più volte richiamati alla ribalta.

Ad una delle quattordici repliche - il 9 novembre all'ombra del palco n. 23 - presenzierà anche Giuseppe Verdi, accompagnato da Arrigo Boito.

Il 31 maggio 1872 il Consiglio municipale assegnerà a Wagner la cittadinanza onoraria. Il Teatro Comunale diverrà il tempio del culto wagneriano in Italia: a Bologna si terranno anche le prime italiane di Tannhäuser (1872), Il vascello fantasma (1877), Tristano e Isotta (1888) e Parsifal (1914).

Al Lohengrin sarà intitolato un profumo - un doppio "estratto olezzante", che un avviso a pagamento definirà indispensabile a "chiunque aspiri all'eleganza" - e anche una ciambella, confezionata con ricetta tenuta segreta dal pasticcere Geremia Viscardi.