L’ultimo spettacolo

La crisi del cinema e di una certa, ‘vecchia America’: Bogdanovich ne parlava già mezzo secolo fa. E lo faceva attraverso il suo iperrealismo, con cui il regista “ricrea la realtà; la ripropone in una dimensione che non ne nega la sostanza di falsificazione, ma la evidenzia in quanto tale. Il cinema di Bogdanovich, in L’ultimo spettacolo, non è più fiction, non è più tentativo di mettere insieme i pezzi di una realtà fittizia, ma ripensamento dei dati di quella falsa realtà attraverso il loro reimpiego in termini di consapevolezza della loro natura di falsificazione. L'ultimo spettacolo è probabilmente l’unico film americano contemporaneo in cui la componente iperrealista raggiunge un suo completo statuto di teoria” (Franco La Polla).