Dal 1981 al 1990: I cantautori e l’ascesa dell’underground bolognese

A Bologna diverse “stelle” cominciano a pulsare, creative e trascinanti, mentre l’ascesa dell’underground offre alla città una nuova voce, viva ed eterogenea, tra new wave, punk e rock.

Nei primi anni ’80 la musica, a Bologna e in Italia, serve a reagire per narrare, costruire ed elevare forme di coscienza collettiva, cercando risposte a eventi traumatici come le stragi che segneranno il decennio, quella della Stazione Centrale e quella di Ustica.

Il fermento artistico in città è forte e diversificato: dalle Due Torri si diramano il punk, il rock, l'hard rock, il metal, la new wave e il movimento cantautoriale.

Il Bologna Rock: dalle cantine all'asfalto nel '79 e Electra 1 - Festival per i Fantasmi del Futuro nell'81 hanno contribuito all'identità musicale della città, elevando Bologna a livello nazionale e internazionale. Da qui sono emerse l'avanguardia degli Skiantos e le sonorità dei Gaznevada, Windopen, Naphta, Confusional Quartet, Luti Chroma, Balkan Air, Band Aid, Hi-Fi Bros, The Stupid Set e molti altri.

L'esperienza è determinante nel percorso produttivo dell'etichetta Harpo's Music, dal cui nucleo nasceranno Italian Records, Expanded Music, Nice Label e Demo City, tutte riferite a Oderso Rubini, eclettico e prolifico produttore discografico.

Le tecnologie sono più accessibili: nascono piccoli studi di registrazione, si incidono più facilmente demo, EP, album e compilation indipendenti o autoprodotte. Nel 1984, grazie alla nascita di VideoMusic, esplodono in Italia i videoclip e i gruppi iniziano a produrre, le prime tecnologie digitali si inseriscono così nella musica.

I movimenti punk e new wave bolognesi si riuniscono attorno al Disco d'oro, negozio di dischi fondato nel '76 e punto di riferimento musicale per gli artisti di Bologna; qui nascono idee, band ed eventi.
Nell'81 nasce la Attack Punk Records, etichetta discografica di Helena Velena, tra le protagoniste del boicottaggio al concerto dei Clash nell'80 e fondatrice dei RAF Punk. Dopo l'EP “Schiavi nella città più libera del mondo”, la Attack Punk si occupa di vari artisti, tra cui CCCP - Fedeli alla linea, Irha, Disciplinatha e Stalag 17.

Nell’88 parte dell'Arena del Sole viene occupata: è la nascita de l'Isola nel Kantiere, che diventerà un importante catalizzatore musicale e contribuirà alla nascita dell'hip hop italiano. Anche le occupazioni in via del Pratello saranno fulcro per il confronto artistico giovanile.

Il Progetto Giovani del Comune di Bologna permette numerose iniziative, in particolare live. Ne è un esempio il Centofiori Rock Festival che, grazie a Germano Piani, racconta dal 1983 le sfumature del panorama underground bolognese. Emergono Danger zone, Rain, Chroma, Cryin' Steel, Disciplinatha, Jack Daniel's Lovers, Urbanfight, Odds, Deus ex machina, Radio City e Tribal Noise, due band in cui suona Federico Poggipollini, che diverrà uno tra i più importanti strumentisti italiani.

La Fonoprint è uno studio ormai avviato che attira artisti, produzioni e professionisti. Contribuisce fortemente alla sua nascita e sviluppo Celso Valli: inizialmente tastierista nella band progressive Ping Pong, diviene poi riferimento nazionale per l'arrangiamento e la produzione discografica di moltissimi artisti, attraendo a Bologna progetti e collaborazioni.

Vasco Rossi, legato alla città da un rapporto vivo e particolare, realizza proprio alla Fonoprint “Siamo solo noi”, “Vado al massimo” e “Bollicine”, con cui vince il Festivalbar '83. Gli Stadio legano il proprio percorso artistico alle colonne sonore: dai loro album sono estratte canzoni per i film “Borotalco”, “Acqua e sapone”, “Vediamoci chiaro”, “I due carabinieri”. Partecipano due volte al Festival di Sanremo, purtroppo arrivando ultimi; è un’antitesi della loro ascesa nel panorama italiano.

Luca Carboni segna la seconda metà del decennio pubblicando i primi successi, tra cui “Sarà un uomo”, “Silvia lo sa”, “Farfallina” e “Persone silenziose”.

Dopo l'esperienza di “Banana Republic”, Lucio Dalla pubblica “Dalla” nell'80.
Le collaborazioni di Lucio sono intense, in primo piano e dietro le quinte. Nell'83 amplia ulteriormente la propria esperienza fondando l'etichetta discografica Pressing, la cui prima pubblicazione sarà l'album “Viaggi organizzati”. Seguiranno “Bugie”, “DallAmericaCaruso” e la valorizzazione di talenti tra cui Luca Carboni, Samuele Bersani, Angela Baraldi e Bracco Di Graci.

Durante gli anni '70 Gianni Morandi ha alternato la scena all'assenza dal palco. Ritrova il successo nell’86 con “Uno su mille” e vince Sanremo nell'87 con “Si può dare di più”, insieme a Umberto Tozzi ed Enrico Ruggeri. Nell'88, con l'amico di sempre e gli Stadio, pubblica l'album “Dalla/Morandi” dal quale nascerà un fortunatissimo tour.

Francesco Guccini pubblica “Metropolis”, in cui racconta la sua città di adozione nell'intima, introspettiva e cruda “Bologna”. Seguiranno “Guccini”, l'album live “Fra la via Emilia e il west” e “Signora Bovary”, del quale farà parte “Keaton”, scritta da Claudio Lolli.

Bologna è in questi anni più viva che mai: pulsa di energia artistica, eterogenea e in alcune sfumature conflittuale, potente e mai disgiunta nelle sue forme e contaminazioni.